Geografia economica dell'Europa sovranista by Ottaviano Gianmarco

Geografia economica dell'Europa sovranista by Ottaviano Gianmarco

autore:Ottaviano, Gianmarco
La lingua: eng
Format: epub


3. Se lo sviluppo è ineguale

Una costante dello sviluppo economico è la mancanza di uniformità nella sua distribuzione geografica5. Nel mondo ci sono continenti più ricchi di altri; all’interno dello stesso continente ci sono paesi più ricchi di altri; all’interno dello stesso paese ci sono regioni più ricche di altre; all’interno della stessa regione ci sono città più ricche di altre; all’interno della stessa città ci sono quartieri più ricchi di altri. Quella dello sviluppo ineguale sembra quindi davvero essere una legge ineluttabile e «frattale», che cioè si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale geografiche diverse.

La pervasività dello sviluppo ineguale è rivelata dai satelliti che sorvolano la Terra e usano la presenza di luce artificiale notturna per individuare la presenza di attività economica sul pianeta6. Il cielo notturno visto dalla Terra ci appare come un manto nero su cui si distinguono le stelle, a volte isolate ma spesso raggruppate in costellazioni e galassie. Ai nostri occhi la distribuzione di questi punti luminosi non è affatto uniforme. Ebbene, la Terra vista di notte dallo spazio sembra lo specchio di questa irregolare volta celeste.

Le spiegazioni dello sviluppo ineguale sono molteplici. A prima vista le condizioni climatiche sembrerebbero farla da padrone. La crescita economica tende a privilegiare le zone temperate del pianeta, non troppo vicine né all’equatore né ai poli, dove è più facile per gli esseri umani mantenere la propria temperatura corporea, difendersi dalle malattie, coltivare la terra e allevare gli animali, in generale essere più «produttivi»7. Temperature più o meno miti non bastano però a spiegare le grandi differenze nel grado di sviluppo di aree che da un punto di vista climatico non sono molto diverse tra loro. Altre condizioni geografiche sono infatti importanti. Tra queste la presenza di acqua, che alimenta l’agricoltura, o di giacimenti minerari, che offrono materie prime all’industria, o ancora la prossimità a vie naturali di comunicazione, che facilitano gli scambi con il mondo vicino e lontano. Mari, laghi e fiumi navigabili promuovono il commercio, mentre deserti e catene montuose lo scoraggiano.

Guardando le luci notturne dell’Africa dai satelliti, la spiegazione dello sviluppo ineguale basata su condizioni climatiche e risorse naturali sembra piuttosto convincente. L’Africa di notte è generalmente buia, con eccezioni luminose in corrispondenza delle coste, delle rive dei grandi fiumi come il Nilo o delle zone minerarie del sud. Spostandosi in Asia, questa spiegazione continua ad essere valida: la visione notturna dallo spazio rivela la presenza delle grandi catene montuose himalaiane come enormi spazi bui e quella delle zone costiere come diademi luminosi. Ci sono però molte altre zone luminose che poco hanno a che fare con specifiche condizioni geografiche. Per esempio, tra il buio delle montagne a nord e la luminosità lungo le coste a est, sud e ovest, l’India notturna vista dallo spazio è un brulicare di luci. La loro grandezza corrisponde alla dimensione e all’importanza economica delle città che le emettono. Lo stesso vale per la Cina, dove la luminosità è sì attratta dalle possibilità offerte dall’Oceano Pacifico in termini



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